Case Study

Costruire la fiducia, un barattolo alla volta: pesto Barilla sfrutta la blockchain per la tracciabilità del basilico



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Grazie anche a Connecting Food, ogni vasetto di Pesto Barilla venduto in Italia sarà dotato di un QR code sull’etichetta, consentendo ai consumatori di seguire il percorso del basilico attraverso un sistema di tracciabilità basato su blockchain

Pubblicato il 12 lug 2023



pesto barilla

In un’epoca in cui qualità, trasparenza e sostenibilità rispecchiano appieno le richieste dei consumatori italiani, che in materia di food stanno diventando sempre più consapevoli ed esigenti, Barilla non perde tempo e abbraccia i temi dell’innovazione e della tracciabilità con una tecnologia di nuova generazione. Il Pesto Barilla alla Genovese, condimento iconico della cucina italiana, raggiunge ora un nuovo livello di sicurezza e affidabilità attraverso un progetto di collaborazione con Connecting Food, FoodTech company impegnata a certificare l’autenticità degli alimenti.
A partire da giugno in poi, i vasetti di Pesto Barilla alla Genovese venduti in Italia saranno progressivamente dotati di un QR code sull’etichetta, consentendo ai consumatori di ripercorrere il viaggio del basilico attraverso un sistema di tracciabilità basato su Digital Twin e Blockchain che metterà in mostra la filiera, svelandone origine, valore e sostenibilità. Infatti, conoscere l’intero percorso di produzione e distribuzione del basilico consentirà di verificare se è stato veramente realizzato nel rispetto di standard ambientali, sociali ed economici (ESG).
La filiera del Basilico Barilla è interamente italiana, certificata e risponde alle esigenze degli amanti del pesto attenti all’impatto sull’ambiente, sul pianeta e sulle persone. Attraverso la “Carta del Basilico“, Barilla si impegna su tre fronti: approvvigionamento di basilico da agricoltura sostenibile, protezione della biodiversità e valorizzazione delle comunità di agricoltori.

I segreti del pesto: il viaggio del basilico Barilla dal campo al vasetto

Grazie alla tecnologia blockchain di Connecting Food – scelta attraverso la call to action Good Food Makers nel 2020, hub di raccolta di idee di giovani startup per metterle al servizio dell’agrifood – è ora possibile ripercorrere il viaggio del basilico del Pesto Barilla alla Genovese “dal campo alla tavola”. Come? Semplicemente scansionando il QR code sull’etichetta, senza la necessità di scaricare alcuna applicazione, accedendo a una Web App e inserendo il numero di lotto stampato sulla confezione. Da lì, i consumatori possono rivivere le varie fasi del processo produttivo, acquisendo immediatamente informazioni sicure e verificate sugli agricoltori che hanno coltivato il basilico, il luogo di coltivazione, la data di raccolta, e persino la data e il luogo di produzione di quello specifico vasetto di pesto.
Il progetto si è reso possibile grazie ai rapporti di fiducia instaurati con i fornitori, che hanno fornito attivamente le informazioni necessarie per la tracciabilità. Barilla ha individuato e mappato tutti gli attori della filiera del pesto alla genovese del basilico, coinvolgendo nel processo 50 unità operative, 19 aziende agricole e 6 fornitori. Inoltre, lo stabilimento Barilla di Rubbiano (PR), che si pone come l’impianto di produzione di sughi più grande e sostenibile in Europa, grazie al ridotto consumo di acqua e al riutilizzo nel processo produttivo, è tra i protagonisti del progetto.

Tracciabilità end-to-end come “finestra” sulla sostenibilità di filiera

Quella di Connecting Food è una soluzione nata dalla complessità del mondo agroalimentare, caratterizzato da supply chain internazionali con tanti attori e sistemi informativi molteplici con standard e linguaggi differenti. Sostanzialmente si tratta di raccogliere, standardizzare, pulire e centralizzare le informazioni dei fornitori diretti o indiretti dando vita ad una unica fonte di dati.
Successivamente vengono creati i Digital Twins di ogni materia prima e dei semi-lavorati fino al prodotto finito che contiene le informazioni riguardanti origine, pratiche di lavorazione, trasformazioni, chilometri percorsi. La tracciabilità di questi gemelli digitali lungo tutta la catena del valore permette di aggiornare continuamente le informazioni che poi verranno condivise all’interno dell’azienda per efficientarne la gestione e all’esterno con i consumatori finali testimoniando il costante impegno di Barilla verso la trasparenza, favorendo un rapporto di fiducia con gli amanti del pesto. Tutti i dati raccolti sono stati autenticati sulla Blockchain.
Alla fine, è possibile applicare modelli di Business Analytics e Business Intelligence che permettono di valutare rischi e problematiche, come stimare la solidità della catena di fornitura.

Per il 2023 il QR code sarà presente sulle confezioni di Pesto Barilla alla Genovese in Italia, ma il sistema di tracciabilità in blockchain riguarderà presto anche altre referenze, non solo in Italia ma anche all’estero.
“Il tema della tracciabilità è sempre più caro al consumatore consapevole ed è strettamente connesso a quello della sostenibilità – dichiara Matteo Gori, Global Marketing Director Pesto Barilla – Il QR code in etichetta e la tracciabilità in blockchain ci consentono di essere ancora più vicini ai consumatori, comunicando in maniera trasparente tutta la qualità di una filiera eccellente come quella del basilico italiano, il nostro oro verde, offrendo informazioni sicure e garantite, raccontando chi l’ha raccolto, dove e molto altro”.

Alla base c’è la tecnologia Blockchain

A livello tecnico, il sistema blockchain è costruito su Distributed Ledger Technology, che raccoglie e traccia i dati relativi alla filiera delle materie prime, fornendo ai consumatori informazioni sicure e garantite. I dati provengono da fonti autenticate e non possono essere manomessi. Mentre i database tradizionali consentono modifiche o cancellazioni relativamente semplici dei dati, in un database blockchain le informazioni vengono registrate in modo permanente, grazie alla crittografia e alle relazioni tra i set di dati. Ogni pezzo o set di dati rappresenta un blocco di dati. Ogni blocco è collegato al precedente inserendo un hash crittografico, un timestamp e metadati della transazione. Questi blocchi interconnessi formano una “catena” di blocchi, creando record protetti e inalterabili. Gli hash crittografici non possono essere modificati perché qualsiasi manipolazione dei dati danneggerebbe l’integrità della blockchain.

Nella pratica, la possibilità di tracciare in tempo reale ogni lotto dal campo alla produzione, consente di anticipare qualsiasi criticità che possa evidenziarsi nella catena o che si è già verificata, e quindi risalire all’origine e intervenire. Un altro beneficio è la possibilità di rintracciare e gestire in maniera efficiente certificazioni e protocolli, assicurando che tutto avvenga secondo i propri standard di sostenibilità.

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