Food & Beverage: processi manifatturieri in trasformazione

Normative sempre più stringenti in merito ad alimenti e bevande, lotta alla contraffazione ma, soprattutto, consumatori sempre più attenti alla qualità delle informazioni. La tecnologia offre le risorse necessarie all’efficienza delle filiere

Pubblicato il 09 Mag 2019

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Food & Beverage in forte evoluzione. Il propellente del settore non è legato esclusivamente alla crescita.
Solo in Italia, la produzione industriale alimentare è aumentata dell’1,1% nell’anno 2018 mentre il fatturato dell’industria alimentare è salito del 2%, pari a un valore di 140 miliardi di euro. In crescita anche le esportazioni, pari a 33 miliardi, con un saldo attivo (export – import) di oltre 1 miliardo di euro (Fonte: Ufficio Studi di Federalimentare 2019). Gli osservatori alzano l’attenzione sulle tante sfide che deve fronteggiare il comparto. Prima tra tutte la domanda dei consumatori verso una maggiore innovazione e trasparenza dei prodotti, seguita dalle pressioni in termini di qualità e adeguamento alle normative nazionali ed internazionali nonché dalla necessità di ricavare maggiori margini di profitto per supportare lo sviluppo e la ricerca. Tutto questo impone a tutti i player del Food & Beverage un forte ripensamento del business.

Food & Beverage, tante le sfide ma anche le opportunità

Per le aziende di produzione e trasformazione di alimenti e bevande, infatti, i profondi cambiamenti delle abitudini dei consumatori hanno coinvolto in vario modo tutti gli operatori. La crescente richiesta di informazioni, unitamente al rilascio di normative sempre più stringenti in merito alla tracciabilità e rintracciabilità degli alimenti e della relativa etichettatura hanno imposto una trasparenza che ha comportato a un forte ripensamento delle modalità organizzative e produttive sia a livello di lavorazione che di packaging.

Le nuove regole europee, ad esempio, che scatteranno nell’aprile del 2020 (relative all’attuazione dell’articolo 26 del regolamento 1169/2011), comporteranno per i produttori l’obbligo di fornire in etichetta le informazioni sull’origine, solo quando il luogo di provenienza dell’alimento è indicato (o anche semplicemente evocato) in etichetta e non è lo stesso di quello del suo ingrediente prevalente. Per i produttori questo si traduce nell’obbligo di lavorare su una ulteriore qualità delle informazioni.

Food & Beverage

Fonte: Brand Protection and Product Traceability Market Research Report 2017

Dalla protezione della salute pubblica e dei consumatori alla prevenzione delle frodi, dalla salvaguardia dei diritti di proprietà industriale alla lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale, dalla necessità di diversificare l’offerta per andare incontro alla volubilità di gusti e tendenze influenzate dalla curiosità ma anche dalla moda, l’industria del Food & Beverage si trova di fronte una serie di scelte, improntate a nuove logiche di servizio e di informazione. Dai bar tender ai blogger, dagli star chef alle top model, la food & beverage experience oggi è al centro dell’arte e della comunicazione.

Sempre e in ogni caso, un aiuto al processo di trasformazione viene dalla tecnologia. Dai nuovi packaging sensorizzati, capaci di raccontare la freschezza di un prodotto con un semplice tocco, agli ologrammi usati come sistema di autenticazione, dai Qr code ai tag NFC per comunicare con gli smartphone dei consumatori multicanali, anche l’ultimo miglio della comunicazione è entrato a far parte delle strategie dei brand.

Come gestire la Food & Beverage experience

La tecnologia, infatti, sta influenzando fortemente l’industria del Food&Beverage. La facilità con cui i consumatori oggi hanno accesso a informazioni, recensioni e opinioni sui prodotti ma anche sui concorrenti sta cambiando le regole della competizione. I consumatori del Food & Beverage cercano in piena autonomia dettagli su ingredienti e valori nutrizionali. Vogliono sapere, ad esempio, se un prodotto è OGM, se contiene allergeni o se è stato prodotto nel rispetto dell’etica del lavoro. Non solo: i consumatori sono anche continuamente alla ricerca di nuovi prodotti da provare, e sono sempre più attenti a regimi alimentari più sani ma anche più gustosi. Secondo l’Ufficio Studi Coop 2019 la fotografia del carrello degli italiani racconta come stia crescendo la voglia di sperimentare cibi nuovi, specialmente quelli etnici (+12,4%), i prodotti di lusso (+9,3%) e i prodotti pronti (+5,7%). Si ridimensiona la spesa dei prodotti salutistici mentre aumenta l’acquisto di prodotti ad alto contenuto di servizio.

Per i produttori di alimenti e di bevande questa evoluzione si traduce nella necessità di apportare modifiche radicali ai criteri di fornitura, produzione e distribuzione. Ad esempio prevedendo un trattamento più umano degli animali allevati, la ricerca di maggiori fonti alimentari sostenibili, ma anche una riduzione dell’impatto ambientale. Perché oggi i consumatori sono attenti anche a questo tipo di informazioni. In un’ottica di condivisione, questi dati devono diventare accessibili tramite siti web ottimizzati per dispositivi mobili e sistemi associati all’uso di etichette intelligenti. Anche questo è Big Data Management, una chiave che diventa un valore strategico per il business in termini di ingaggio e di fidelizzazione.

Il mantra delle 3I: Integrazione, Informazione, Innovazione

Negli anni passati le aziende del Food & Beverage si sono concentrate sull’adozione degli ERP. Oggi, grazie al cloud computing, nuova potenza elaborativa e nuove risorse tecnologiche supportano le scelte aziendali nell’adozione di sistemi di collaborazione e di scambio più evoluti. Coniugare multicanalità e social computing con il proliferare delle smart technologies associate all’avanzare pervasivo della Internet of Things che rende i prodotti sempre più connessi e comunicanti porta un notevole e indiscusso vantaggio competitivo.

Il mantra delle 3I, ovvero integrazione, informazione e innovazione porta flussi di dati che aiutano le aziende a interpretare non solo quello che succede ma anche quello che succederà. La tecnologia, infatti, aiuta a gestire la qualità e la conformità normativa ma anche a capitalizzare gli sforzi, mappando al meglio i gusti e le aspettative. Anche perché l’e-commerce ha abituato i consumatori a una velocità di servizio che impone una organizzazione logistica sempre più efficiente ed efficace. Per proteggere sia la fedeltà dei clienti che i profitti, la chiave per contrastare la concorrenza di colossi come Amazon o Walmart è quella di utilizzare solidi strumenti di pianificazione e previsione, unitamente a soluzioni capaci di offrire massima visibilità rispetto alla catena di fornitura.

La tracciabilità e la rintracciabilità delle informazioni, infatti, per il comparto del Food & Beverage si gioca su nuovi livelli di integrazione che, dalla fattoria alla forchetta, devono garantire massima trasparenza per garantire la sicurezza dei consumatori e dei brand.

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