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TheFoodCons: investimenti in crescita per l’Agrifood-tech in Italia



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Antonio Iannone presenta il report relativo agli investimenti nell’Agrifood-tech nel nostro paese per il 2023: un settore in crescita del 53% con alcune eccellenze che brillano ma con uno sguardo attento al “debito”

Pubblicato il 24 gen 2024



THEFOODCONS-AGRITECH-REPORT-2024

Con un volume di risorse dedicate all’innovazione che cresce del 53% nel rapporto 2023-2022 l’Agrifood-Tech si conferma un settore di primaria importanza per lo sviluppo del Made in Italy. Dietro a questo primo “macro-dato” prende forma un fenomeno complesso e ricchissimo di potenzialità che è stato indagato nel rapporto annuale di TheFoodCons, che tra l’altro quest’anno prevede una serie di incontri sul territorio che hanno visto il primo appuntamento presso la sede di xFarm, ovvero una delle aziende protagoniste di questo mercato e partner della ricerca. (vedi articolo Agrifood-tech: tour carbon neutral in 6 città italiane per presentare i dati 2023 n.d.r.).

“Gli investimenti sono aumentati in modo molto significativo – esordisce Antonio Iannone di TheFoodCons – ma, c’è un ma molto importante che si chiama debito”.

Per certi aspetti è proprio dalla prospettiva del debito che è utile osservare l’evoluzione del 2023. Innanzitutto, come sottolinea Iannone, si tratta di risorse che servono per lanciare progetti, iniziative, operazioni destinate all’innovazione e a questa voce fanno capo qualcosa come 95,2 milioni di euro, ovvero un volume di investimenti che sfiora il 40% del totale.

Round A, B e C: un andamento altalenante

Nella classifica – preziosissima – delle risorse in campo, l’analisi di TheFoodCons rileva il ruolo dei Round A che cubano qualcosa come 55 milioni e che superano la soglia del 23,1%, un dato certamente importante, ma Iannone precisa che nel confronto con l’andamento del 2022 si registra una contrazione del 5,7%.

Al contrario, un segnale positivo lo mettono a segno i Round B che arrivano a 31 milioni e mezzo e che crescono del 5,1% sull’anno precedente. Nella grande “torta degli investimenti” la fetta dei Round B supera il 13%.

Si torna a vedere una tendenza negativa quando lo sguardo cade sui Round C e qui il segno rosso è più pesante con una regressione del 36% e con un volume di risorse che arriva a 26,9 milioni di euro. La fetta “finale” che si ritagliano questi investimenti è dell’11,3%.

Iannone completa la vista d’insieme con tre segnali positivi: investimenti Seed in crescita di poco sotto all’1% a 11 milioni, Pre-seed a più del 9% con 3,4 milioni e infine il Crowdfunding che corre con un tasso del 19% e arriva a 14,5 milioni.

La tassonomia dei settori e degli investimenti

All’analisi di TheFoodCons va il merito di permettere ad aziende, investitori e operatori – che si muovono naturalmente nell’analisi e nella valutazione di più fonti – di contare su una tassonomia che rispetta e rilancia i punti di riferimento che si stanno consolidando a livello internazionale e che consentono di gestire confronti con altri report e altre fonti.

In particolare, come spiega Iannone, l’analisi focalizza l’attenzione su Agritech, Innovative Food, Restaurant Tech, Digital Food, Food Retail più un ambito generale nella forma di miscellanea nella quale confluiscono ambiti più verticali.

Il rispetto della tassonomia e delle verticalità di questo mondo è un prezioso strumento per l’analisi.

Agritech vicino al raddoppio

Il mondo Agritech, nel quale rientrano percorsi come Indoor farming, come Farm management e come Novel farming, vale da solo il 50,3% ed è quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno con una crescita del 97,5% in termini di risorse. L’indoor farming ha “fatto ampiamente la parte del leone” arrivando a qualcosa come 109 milioni e Iannone, nella sua analisi, invita ad osservare come l’Italia sia in controtendenza rispetto al resto del mondo dove gli investitori stanno facendo una importante “marcia indietro” rispetto al passato. I temi legati ai costi dell’energia per un settore che consumata tanto e una eccessiva fiducia negli sviluppi del mercato che non stanno arrivando hanno smorzato gli entusiasmi. Diversamente da quanto successo in Italia.

Restaurant-Tech a 34,6 milioni di euro

Non è lontano dal raddoppio anche il segmento del Restaurant-Tech, dove troviamo realtà focalizzate sul Procurement, sui Digital services, sul “fenomeno” passeggero del Dark kitchen e altri. Il comparto in termini di sviluppo arriva all’88,7% di crescita rispetto al 2022 trascinato da Procurement e servizi, per un volume di investimenti pari a 34,6 milioni di euro.

L’accelerazione del Food Retail

Ottime notizie per il mondo Food Retail dove gli investimenti hanno superato ampiamente il traguardo dei 42 milioni di euro con una vera e propria “accelerazione” rispetto allo scorso segnando una crescita del 741% e ancora meglio il segmento nel quale sono state collocate voci diverse come le innovazioni legate a Vending, Circular economy, Packaging e Pet food. Innovazioni anche molto diverse che nell’insieme hanno visto arrivare investimenti per 26,6 milioni con uno sviluppo dell’870% rispetto al 2023.

Con l’Innovative Food si prepara il cibo del futuro

Segnali positivi ma con qualche ombra per l’Innovative Food, ovvero per un segmento che il report TheFoodCons qualifica come “il cibo di domani” con un “paniere” che comprende voci come Alternative proteins e Novel food. In un periodo che non è dei più “felici” per questo comparto almeno nel nostro paese, la raccolta è arrivata a 10,3 milioni di investimenti con una crescita del 146% sullo scorso anno.

Digital Food in crisi

Le ombre si estendono decisamente e qui il segno è negativo per il Digital Food. Iannone ricorda innanzitutto cosa “contiene” questo comparto: le imprese dell’e-grocery, il segmento del D2C con i servizi che uniscono produttori e consumatori, le realtà del delivery e i marketplace. Il fondatore di TheFoodCons ribadisce prima di tutto che sono cambiate le abitudini dei consumatori, che la propensione al consumo “in casa” è alle nostre spalle e dopo il periodo del lockdown e del post lockdown, che avevano imposto certe scelte di acquisto, si è tornati a una condizione di normalità che penalizza questo tipo di servizi. Il mercato lo ha registrato in modo evidente e il Digital food ha visto una riduzione degli investimenti del 93,2% con un volume di risorse che si ferma a 3,3 milioni di euro

Sostenibilità, ESG e trasformazione nelle abitudini dei consumatori

L’analisi di Antonio Iannone si sofferma sul ruolo chiave che stanno svolgendo i temi della sostenibilità, della produzione sostenibile, dell’ESG in relazione alle scelte di investimento e allo sviluppo di progetti di innovazione. “Le logiche ESG sono indubbiamente un acceleratore importante che sta contribuendo alle scelte di investimento – osserva Iannone -. Anche se è evidente che per vedere gli effetti e i risultati di questi progetti in termini di rendicontazione di sostenibilità serve tempo e siamo ancora in una fase iniziale”.

In generale, Iannone afferma che per quanto non manchino difficoltà di varia natura, da quella finanziaria a quella politico-sociale, il foodtech conferma tutto il suo potenziale di innovazione per garantire le prospettive di sviluppo del made in italy. A questo riguardo sottolinea anche la crescita percentuale degli investimenti foodtech in Italia in relazione agli investimenti globali. Il dato generale vede la quota italiana passare dallo 0,5% del 2022 al 2,3% del 2023.

Progetti e risultati dei protagonisti di questo mercato

La presentazione del report TheFoodCons è stata anche l’occasione per raccogliere le testimonianze di alcune realtà di riferimento per la ricerca e per il settore.

Matteo Vanotti, CEO di xFarm Technologies getta luce sulle prospettive di sviluppo di questo importantissimo mercato e sull’obiettivo di xFarm Technologies che punta a proseguire la propria crescita a livello internazionale con una particolare attenzione ai temi dell’Intelligenza Artificiale e dell’Agricoltura Rigenerativa a livello di filiere. L’altro grande focus sul quale Vanotti insiste con grande enfasi riguarda la necessità di creare un clima di collaborazione e di partnership per dare vita a ecosistemi di innovazione che possano contare su tante e diversi skill e competenze.

Marco Gaiani, partner di Linfa Ventures mette in evidenza come l’agrifoodtech italiano abbia confermato la propria resilienza. Tra tante difficoltà, la realtà dell’agrifood-tech rappresenta un ecosistema che sta affrontando un contesto in grande evoluzione esprimendo capacità di innovazione. Lo dimostrano la tenuta degli investimenti, includendo il debito che ha spesso colmato la stasi degli investimenti equity, la numerosità dei deal nelle fasi seed e pre seed, lo sviluppo delle startup in alcuni verticali.

Massimo Montecchi, ceo di IFARMING richiama la necessità per il settore di mostrare più coraggio nello spingere tecnologie innovative in agricoltura e zootecnia. Sottolinea i buoni risultati negli investimenti in vertical farming e auspica la nascita di “fondi” specializzati, per sostenere ancora meglio lo sviluppo delle startup innovative agritech.

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