Innovazione

I 99 (+1) che danno “forma” al FoodTech made in Italy



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Nonostante le sfide attuali nel settore del FoodTech, specialmente in termini di investimenti, l’Italia continua a dimostrare un forte spirito innovativo

Pubblicato il 21 mag 2024



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Terra di santi, poeti, navigatori e pionieri, l’Italia è da sempre culla di creatività e innovazione. Da Leonardo da Vinci ad Alessandro Volta, passando per Guglielmo Marconi e Adriano Olivetti, il genio italiano è passato alla storia in numerosi campi, non ultimo quello alimentare dove l’innovazione affonda le radici nella profonda tradizione culinaria del Paese. Questo spirito innovativo si manifesta oggi con forza nel settore del FoodTech, come sottolineato da Antonio Iannone di TheFoodCons in un recente articolo che esplora la percezione e le sfide che il comparto si trova a dover affrontare.

Quando la tradizione incontra l’innovazione

L’articolo, intitolato “THE 99 (+1) PEOPLE WHO ARE SHAPING THE ITALIAN FOODTECH“, mette in luce come l’Italia abbia sempre avuto un ruolo da protagonista nell’innovazione alimentare fin dai tempi degli Etruschi che scoprono il prosciutto mettendo sotto sale le cosce di maiale per allungarne i temi di conservazione. Quanto al parmigiano, dobbiamo la sua creazione all’astuzia di alcuni monaci emiliani, i quali trasferiscono le tecniche di cagliatura apprese in Francia, sfruttando l’abbondanza di latte prodotto dalle mucche al lavoro nei campi. Per quanto riguarda il pomodoro, importato dall’America nel XVI secolo originariamente è considerato tossico e viene utilizzato per anni come semplice ornamento prima di essere riconosciuto come simbolo per eccellenza della cucina italiana.

Nonostante questo ricco retaggio, l’Italia si trova di fronte a nuove sfide nel contesto globale del FoodTech, soprattutto in termini di investimenti, come evidenziato nel report “Agrifood-Tech Investments In Italy(di cui abbiamo parlato in questo servizio TheFoodCons: investimenti in crescita per l’Agrifood-Tech in Italia ndr.). Ma ciò non scoraggia gli innovatori italiani, anzi, per le startup FoodTech potrebbe fungere da stimolo cercare di imporsi su un mercato, notoriamente esigente in termini di qualità e autenticità.

L’ecosistema del FoodTech in Italia

Questo è lo spirito che anima i protagonisti del FoodTech italiano che con visione e dedizione contribuiscono a delineare il cammino che l’Italia sta percorrendo nell’universo del FoodTech. Nella lista delle 99 (+1) personalità che stanno plasmando il futuro del FoodTech italiano, è menzionato anche Mauro Bellini, direttore di Agrifood.tech.

Iannone si posiziona come il centesimo influencer e lancia un invito a contribuire attivamente alla discussione e alla crescita di un ecosistema FoodTech italiano forte e competitivo a livello globale, a conferma dell’importanza di un approccio collaborativo e multidisciplinare per affrontare le sfide dell’innovazione alimentare.

Come guidare l’innovazione nel FoodTech

Il messaggio è chiaro: con il suo patrimonio culturale e la sua propensione all’innovazione, l’Italia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano nel FoodTech, dimostrando ancora una volta che la sfida del nuovo non solo può convivere con la tradizione, ma può anche rilanciarne il valore su scala globale. Siamo di fronte a un’era di trasformazione, dove il coraggio di innovare diventa il motore per un futuro sostenibile e prospero nel settore alimentare. Per concludere lo stesso Iannone, “Food is good…but Foodtech is better”.

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