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Agricoltura Bio, crescono le polizze agevolate contro i rischi meteorologici



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Nel 2022 le principali variabili assicurative relative alle aziende agricole biologiche hanno registrato una decisa ripartenza dopo la battuta d’arresto del 2021. I dati del rapporto ISMEA

Pubblicato il 9 ott 2023



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Nel comparto dell’agricoltura biologica, si sta assistendo a una crescente adozione delle polizze agevolate per mitigare i rischi legati al clima. Nel corso del 2022, il mercato assicurativo ha registrato un notevole aumento, con un totale di valori assicurati che ha sfiorato i 618 milioni di euro, segnando un incremento di oltre l’11% rispetto all’anno precedente. Una forte ripresa dopo il rallentamento registrato nel 2021, sebbene sia stato preceduto da diversi anni di notevole dinamismo.

Va notato che oltre all’incremento dei valori assicurati, anche i premi assicurativi sono cresciuti in modo significativo, vale a dire del +14,4%, il doppio rispetto al +7% registrato l’anno precedente. Peraltro a un ritmo più accelerato per l’aumento delle tariffe (il tasso applicato dalle compagnie sui valori assicurati) che ha superato la soglia del 10%. Il costo complessivo delle polizze, sul quale gli agricoltori ricevono un contributo pubblico fino al 70%, ha raggiunto la cifra di 63,1 milioni di euro.

È la fotografia sul mercato assicurativo agevolato scattata dal Rapporto ISMEA sulla Gestione del Rischio nell’agricoltura biologica 2023 (per scaricare il documento puoi farlo QUI), giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Qualche mese fa invece, abbiamo dato notizia dei risultati del mercato agricolo più ampio in questo articolo Polizze agricole agevolate, Ismea: crescita sostenuta di valori e premi nel 2022

Crescono le superfici bio assicurate

Il numero delle aziende assicurate – rivela lo studio – ha superato le 5.200 unità (+6% sul 2021), ma a crescere nel bio sono state soprattutto le superfici, balzate oltre la soglia dei 100 mila ettari, con un 16% di aumento su base annua.

La dimensione media delle aziende biologiche ha raggiunto l’anno scorso i 19,2 ettari, con un aumento di 1,6 ettari rispetto al 2021.

Oggi le aziende assicurate rappresentano il 7,7% dell’universo delle imprese bio (nel 2016 erano appena il 3,5%), mentre le superfici totalizzano un più modesto 4% di SAU biologica (superficie agricola utilizzata) contro il 2,2% del 2016.

Al Nord il 68% dei valori assicurati

Dallo studio ISMEA emerge, inoltre, uno squilibrio a livello territoriale, seppure meno evidente rispetto al mercato assicurativo nel suo complesso (comprensivo delle aziende di coltivazione con metodi convenzionali).

I dati più recenti indicano che la stragrande maggioranza, ovvero il 68%, dei valori assicurati è concentrata nell’area del Nord, contro il 17% delle regioni centrali (dove si è avuta una forte crescita nel 2022) e il 15% del Mezzogiorno.

Il 90% dei valori su uva, frutta, cereali e ortaggi

Anche nel bio si rileva una forte concentrazione delle polizze agevolate in pochi comparti, con i primi quattro (uva da vino, frutta, cereali e ortaggi) che rappresentano oltre il 90% dei valori totali, anche se a crescere l’anno scorso sono stati soprattutto l’olivicolo e l’insieme delle coltivazioni industriali e dei semi oleosi.

Le polizze parametriche si fanno strada

Ancora più significativo l’incremento nel comparto delle foraggere, con un valore più che triplicato dopo l’entrata sul mercato assicurativo di nuove realtà di grandi dimensioni.

Un segmento, quest’ultimo, in cui si stanno gradualmente affermando anche le polizze sperimentali parametriche, che a seguito di eventi avversi, per esempio dopo una prolungata assenza di precipitazioni, correlano i danni alle colture all’intensità degli eventi atmosferici.

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