Smart collaboration come chiave per la sostenibilità della filiera agroalimentare

Numerose sono le sfide che il settore agroalimentare si trova oggi a sostenere. In particolare, il recupero di efficienza operativa e la sostenibilità giocano un ruolo cruciale. Per raggiungere i nuovi obiettivi, servono tecnologie esponenziali e smart collaboration, supportate da una infrastruttura di rete adeguata. Come SD-WAN

Pubblicato il 04 Mar 2021

Concept di Smart collaboration nell'agroalimentare

Gli scenari di lungo periodo parlano chiaro. Nel giro di un ventennio, calcolato su un lasso temporale che va dal 2010 al 2030, a livello mondiale il fabbisogno di cibo è destinato ad aumentare del 50%. E se lo spettro temporale si allarga ulteriormente di un altro ventennio, fino ad arrivare al 2050, la crescita può raggiungere tassi incrementali compresi tra il 60 e il 100%.
Uno scenario non certo tranquillizzante per il settore agricolo, che deve anche fare i conti con le non facili sfide legate al cambiamento climatico e alla riduzione delle risorse disponibili.

La questione è tutt’altro che banale: al settore agricolo viene richiesto di produrre sempre di più in condizioni ambientali ed economiche sempre più difficili.
In particolare, tre sono le sfide che impattano sul settore agricolo e su quello agroalimentare di conseguenza.
In primis, il cambiamento climatico avrà un impatto significativo sulla produzione agricola. È una sfida globale, che su alcuni Paesi, come il Mato Grosso brasiliano o alcune zone dell’Australia, potrebbe avere impatti anche devastanti.
La seconda sfida è rappresentata dalla necessità di un utilizzo efficiente dell’acqua per le attività agricole.
La terza sfida è quella dell’efficienza. Serve un approccio smart all’agricoltura – quello che viene definito come smart agriculture – per consentire agli operatori del settore di ridurre i costi e gli sforzi associati alle attività agricole.

È alla luce delle considerazioni appena esposte – lo ripetiamo da tempo su questa testata – che la soluzione per affrontare queste sfide risiede in due semplici parole: AgriTech e FoodTech, vale a dire l’applicazione di tecnologie innovative, dall’IoT ai Big Data, dal Cloud al biotech.

Smart collaboration multidisciplinare per il nuovo AgriTech

Non è un percorso semplice, che deve fare i conti, prima ancora che con difficoltà legate alle competenze o alla capacità di investimento, con limiti culturali di un settore di per sé ad alto rischio che fino a non molto tempo fa faceva fatica ad accettare rischi aggiuntivi di una adozione tecnologica spinta.
In ogni caso stiamo parlando non di una sola tecnologia, bensì di un combinato disposto di tecnologie differenti, che si integrano tra loro, generando un valore esponenziale.
Nello specifico, quando si parla di Agri-Food-Tech si deve necessariamente intendere una combinazione di scienza e tecnologia, di una virtuosa integrazione tra domini specifici del segmento agricoltura e tecnologie digitali, con l’obiettivo di rendere disponibili ai professionisti e agli operatori del comparto dati e informazioni preziosi per migliorare la qualità e la quantità del prodotto disponibile, in una modalità sostenibile.

Servono, dunque, competenze di dominio differenti e servono team multidisciplinari, in grado di lavorare insieme mettendo a fattor comune competenze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche, oltre a quelle già citate della digital innovation, senza trascurare una branca fondamentale per comprendere dinamiche comportamentali e demografiche, qual è quella delle scienze sociali.

Smart Collaboration e tecnologie esponenziali: esempi e casi d’uso

Si tratta di discipline complementari, per il mondo dell’Agrifood, e – per quanto attiene l’ambito tecnologico – addirittura esponenziali, dal momento che il loro valore specifico cresce e si moltiplica proprio in virtù della loro stretta integrazione e interdipendenza: AgriTech e FoodTech vivono di tecnologie diverse che lavorano tutte insieme.

Così, ad esempio, proprio il sempre più frequente verificarsi di condizioni meteorologiche avverse stimola l’implementazione di soluzioni basate sull’IoT per aumentare la resa e migliorare l’efficienza.
Tecnologie adeguate possono aiutare a ridurre il consumo di acqua: l’utilizzo di sistemi di irrigazione intelligenti e di applicazioni IoT per la conservazione dell’acqua rappresentano al momento una tendenza importante nel settore.

Le tecnologie digitali aiutano a ottimizzare le risorse, dai semi ai fertilizzanti ai pesticidi, supportando il lavoro umano. Le tecnologie avanzate consentono di ridurre il consumo di energia e il consumo di carburante.
La smart agriculture migliora la produttività, guidando gli operatori a investire tempo e risorse nella combinazione appropriata delle giuste tecnologie e delle giuste competenze per raggiungere l’equilibrio perfetto per una produzione ottimizzata.

La tecnologia dei sensori, sempre a titolo di esempio, sfrutta le capacità di rete per inviare dati a sistemi di analisi previsionale. Sistemi robotizzati sfruttano geolocalizzazione e GPS per muoversi nei campi, sistemi di visione per il riconoscimento – ad esempio – del livello di maturazione di un prodotto o di ammaloramenti nelle coltivazioni. O ancora – sono questi alcuni tra gli esempi più comuni – l’integrazione tra sistemi di sensoristica, sistemi di visione e intelligenza artificiale aiuta a comprendere quali interventi effettuare su specifiche aree coltivate.

Servono soluzioni integrate

C’è tuttavia un punto sul quale vale la pena soffermarsi.
Se fino a qualche tempo fa, ciascuna soluzione veniva gestita attraverso una propria App e con una propria interfaccia, se il bisogno è quello di soluzioni integrate allora anche le diverse App e i diversi servizi devono essere dotati dei necessari plug-in perché l’utente possa operare da un’unica dashboard. È necessario spingere sui concetti di collaboration e di integrazione multipiattaforma per poter arrivare a quella compiutezza di servizio che il comparto chiede.

La visione di Vodafone Business: il ruolo delle SD-WAN

Come abbiamo visto da questo breve excursus, l’Internet of Things (IoT) ha un ruolo chiave nella trasformazione tecnologica del settore agroalimentare.
Ma per poter sfruttare queste implementazioni, è fondamentale disporre della giusta architettura di rete, in grado di gestire le sfide di scalabilità e connettività che l’IoT presenta.
Le tradizionali reti geografiche (WAN) non sono progettate per fornire la larghezza di banda, la sicurezza o la flessibilità richieste dalla maggior parte delle iniziative IoT o dei progetti di innovazione cui abbiamo fatto cenno.
La soluzione è rappresentata invece dalle reti geografiche software-defined (SD-WAN), che stanno diventando la tecnologia di riferimento per distribuire, proteggere e gestire iniziative IoT e di collaboration, soprattutto ai margini della rete in aziende altamente distribuite.

Ideali per connettere postazioni remote a una rete aziendale, le SD-WAN sono di fatto un overlay di rete che consente ai siti remoti di consolidare le funzioni di rete e le applicazioni su qualsiasi tipo di connettivita’,anche wireless, riducendo la complessità e i costi della rete.

I benefici delle SD-WAN per le aziende Future Ready

Vodafone Business da tempo è impegnata nella promozione dell’utilizzo di reti SD-WAN per supportare le aziende, di qualunque settore, incluso quello agricolo, a trasformarsi in veri e propri “future ready business”.

Ma quali sono i benefici delle reti SD-WAN?
Una delle funzionalità più significative offerte da SD-WAN è il provisioning zero-touch, che automatizza e semplifica la connessione dei dispositivi e la gestione di funzioni come il controllo degli accessi, il networking, la sicurezza dei dispositivi e le comunicazioni.

Non bisogna poi dimenticare che SD-WAN possono essere utilizzate come servizi gestiti in cloud, con evidenti semplificazioni in termini di distribuzione, con un significativo alleggerimento del carico sui team IT e con una riduzione dei costi e degli sforzi associati alle attività di gestione, aggiornamento e deployment.
Tramite un’unica console di gestione SD-WAN offre visibilità in tempo reale delle prestazioni di rete, semplificando sia le attività di gestione sia quelle di risoluzione dei problemi. La gestione centralizzata delle policy consente agli amministratori di orchestrare le risorse per garantire la necessaria resilienza in tempo reale, prioritizzando i flussi di traffico in modo dinamico. La SD-WAN Vodafone Business offre vantaggi anche dal punto di vista della sicurezza, grazie a funzionalita’ di sicurezza native. In particolare, oltre alla cifratura del traffico, sfruttando le funzionalità di segmentazione della rete, è possibile isolare le singole risorse, in modo che un attacco su di esse non comprometta l’intera azienda.

Infine, elemento anche questo da non trascurare, oltre ai benefici propri della tecnologia SD-WAN, Vodafone Business rende disponibile un team di assistenza dedicato a questa specifica offerta, supportando le aziende nell’implementazione richiesta.

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