Italia e Israele uniti nell’R&D e nell’innovazione per l’agritech

Il digitale per l’Agricoltuta 4.0 sta contribuendo alla crescita dell’interscambio commerciale tra i due paesi rappresentato nel contest Start Jerusalem. Tra le nuove imprese italiane 3Bees Hive-Tech ha portato una soluzione Made in Italy per l’apicoltura di precisione. Italia presente anche nella giuria con la testata CorCom del gruppo Digital360

Pubblicato il 18 Nov 2017

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Mettere l’acceleratore all’agritech. È questo uno dei principali obiettivi portati avanti da Israele nell’ambito delle politiche di incentivazione per l’innovazione e il digitale. Obiettivo che ha già sortito importanti risultati in particolare quest’anno: nella prima metà del 2017 nel Paese è aumentato del 7% il valore degli investimenti in tecnologie per l’agricoltura. E delle 460 agritech company israeliane mappate da Start-Up Nation Central, oltre il 25% è stato fondato negli ultimi cinque anni e il 50% negli ultimi dieci. La tradizione storica dei kibbutz si accompagna dunque a un fermento da boom sia in termini di quantità di imprese attive sia di tecnologie sviluppate e in via di sviluppo.

Un piano R&D per l’innovazione nell’agricoltura

A proposito uno specifico piano R&D è stato approvato dal comitato congiunto che vede in campo l’Autorità per l’Innovazione e il Ministro per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale. Un piano che prevede finanziamenti fra il 20% e il 50% dei costi per la messa a punto di macchinari innovativi o tecnologie e servizi specificamente destinati al settore dell’agricoltura. E le aziende impegnate in programmi che riguardano le aree in via di sviluppo, quelle più periferiche del Paese potranno contare su uno stazionamento aggiuntivo del 10%. Per accedere ai benefici i progetti dovranno sortire come obiettivo finale il miglioramento della produzione agricola oppure dovranno consentire alle aziende del comparto di migliorare le loro performance in modo da aumentare la quota di export. Le compagnie destinatarie dei progetti potranno decidere di coprire fino al 100% dei costi approvati dal team di governo. Fondamentale preservare la proprietà intellettuale del progetto nel Paese: in caso contrario è previsto il pagamento all’Authority di una quota pro-rata.

Apicoltura di precisione basata sull’IoT con 3Bees Hive-Tech

Anche per gli imprenditori stranieri, startupper in testa si aprono opportunità interessanti nel Paese: l’italiana 3Bees Hive-Tech, che ha messo a punto un sistema di apicoltura di precisione basato sull’Internet of Things ha avuto l’occasione di partecipare al bootcamp andato in scena a Gerusalemme dal 5 all’11 novembre dopo essersi aggiudicata la medaglia d’oro nel contest italiano Start Jerusalemm, la competizione internazionale lanciata in 35 Paesi per premiare le startup più innovative (CorCom, testata del Gruppo Digital360, il media partner del contest italiano; chi scrive ha fatto parte della giuria del Premio).

Agritech tra i settori più importanti nell’interscambio Italia-Israele

In dettaglio il dispositivo Made in Italy viene posizionato all’interno dell’arnia e permette di interpretare e monitorare i bisogni delle api registrandone peso, temperatura, umidità, suoni e odori. “La tecnologia è leggera, non crea alcun fastidio alle api, è facilmente trasportabile e adattabile a qualsiasi tipo di arnia – spiega l’azienda capitanata da Niccolò Calandri, ceo e product developer -. Grazie ad un piccolo pannello fotovoltaico, il dispositivo è completamente auto-alimentato grazie all’energia solare. Hive-Tech è utilizzabile da tutti, anche da utenti senza nessuna dote informatica”. Stando a quanto emerge dal rapporto “Il business italiano in Israelea cura di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Srm), l’agritech è considerato – insieme con l’industria portuale – il settore più promettenti nelle politiche di interscambio tra Italia e Israele. “Israele è uno dei leader mondiali nell’ambito delle tecnologie agricole. Il fatturato esportato del settore – spiega Srm – è stimato in circa 4 miliardi di dollari all’anno. Negli anni scorsi, sono stati investiti circa 90-100 milioni ogni anno di dollari in attività di Ricerca e Sviluppo, rendendo Israele leader mondiale nell’allocazione di fondi in questo particolare settore”. E l’ambasciatore Ofer Sachs in occasione dell’evento sulle opportunità di business fra Italia e ed Israele “Focus Israele – Start up e high-tech nation” che si è tenuto a Roma lo scorso giugno ha indicato proprio l’agricoltura fra i settori in cui spingere la cooperazione italo-israeliana.

A dimostrazione del crescente interesse per le tecnologie in agricoltura, il prossimo maggio (dall’8 al 10) l’Agritech Israel Exhibition and Conference di Tel Aviv ospiterà un Innovation Pavilion completamente dedicato alle tecnologie più innovative in campo agricolo.

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